domenica 24 febbraio 2013

Il Leader

A mio parere il "leader", che si tratti dell'allenatore di una squadra, di un capo politico, di un manager d'impresa è definibile come un catalizzatore.
Non deve avere doti o attitudini particolari, non è definibile, è semplicemente quella persona o quella cosa o quel fatto che fa ritenere ad un numero notevole di persone che, in quel preciso momento storico, quel fine comune (vincere una partita, il campionato, le elezioni, etc.) è realmente raggiungibile.
In pratica: Yes, we can.
Il leader può essere anche insignificante, può non contare nulla fino a poco tempo prima e tornare a non contare nulla poco tempo dopo, ma, in quel particolare periodo, sembra catalizzare la sensazione di poter realmente ottenere quello che ci si prefigge.
Il grande errore di tutti i partiti politici che si sono opposti a Berlusconi negli ultimi vent'anni è che il loro leader, nel caso specifico l'anti-leader, era, ed è ancora oggi Berlusconi stesso.
Per questo viene fatto risorgere dai suoi ipotetici avversari ad ogni tornata elettorale, non avendo un proprio leader, devono per forza appoggiarsi al loro anti-leader per cercare di vincere le elezioni.
Grillo, nel bene e nel male, è uno dei pochi leader che si affacci sulla scena politica italiana da 20 anni a questa parte, non credo sia così assurdo che molte persone lo percepiscano come tale e sperino di cambiare le cose con questo "catalizzatore".
Per questo, da sinistra, viene attaccato ad alzo zero, perché può agevolmente svolgere la funzione di anti-leader che è indispensabile a chi non ne ha uno proprio.

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