martedì 25 dicembre 2012

L'agenda Monti

Mi sono letto tutte le 25 pagine dell'agenda Monti.
C'è da farsi veramente cadere le braccia, considerando che questo è il parto di un "tecnico", anzi del Tecnico.
Ok, certamente non l'avrà scritta lui.
Però queste 25 misere cartelle sono impaginate male, piene di errori, refusi, un compitino mal fatto da 6, ma come voto universitario, cioè in trentesimi.
Questa però è la parte buona.
Il vero problema sono i contenuti.
Una serie di buoni (alcuni, pochi) e soprattutto cattivi propositi, ricette palesemente sbagliate, idee vecchie già vent'anni fa, unite ad una serie di quelle che comunemente vengono chiamate le istanze dell'antipolitica, messe lì a caso, mal digerite e, molto probabilmente, nemmeno condivise, tanto per tener buona la bestia popolare assetata di "politici".
Ma anche questo è niente.
Come direbbe Crozza, la parte peggiore è che manca totalmente il foglio del "come".
Un'agenda piena di si dovrebbe, bisognerà, faremo, diremo, ma nemmeno un come, magari velleitario o sbagliato o inutile, ma tanto per far vedere che oltre alle intenzioni esiste uno straccio di piano sul COME mettere in atto tutte queste idee campate in aria e spesso e volentieri completamente contraddittorie.

Se questi sono i tecnici, siamo messi veramente male.

sabato 22 dicembre 2012

La fine del mondo

Ammettiamolo, siamo tutti un po' delusi, per questa mancata fine del mondo.
Come quando compri un biglietto della lotteria, uno solo; sai che non vincerai, sai che è praticamente impossibile, ma una piccola speranza che alla fine succeda, in fondo in fondo, c'è.
Altrimenti non compreresti mai il biglietto.
Altrimenti non avremmo parlato di questa fine del mondo così tanto e per così tanto tempo.
Diciamoci la verità, questo mondo così com'è non ci piace, ci fa un tantino schifo, e una bella fine del mondo ci stava tutta.
Certo, ci dispiaceva morire, ma premere quel tasto reset ci spaventava e ci affascinava allo stesso tempo.
Vabbè, è andata male, era solo una falsa speranza.
Ora, se questo mondo continua a farci un tantino schifo, tocca farsene una ragione: o lo cambiamo noi o non lo cambia nessuno al nostro posto.